intervento chirugico all’ERNIA INGUINALE

L'intervento all'Ernia Inguinale è un'operazione eseguita frequentemente e relativamente veloce, ma non semplice come si voglia far credere.
Affidarsi ad un Chirurgo Specialista con ampia esperienza, che opera in strutture di alto profilo, è un requisito fondamentale.

Oggi giorno non esiste più la chirurgia genearale come intesa un tempo. Esistono super specializzazioni come chrurgia senologica, chirurgia endocrina e della obesità. La chirurgia dell'ernia e della parete addominale ha una sua dignità di autonomia, dove lo specialista riduce al minimo qualsiasi tipo di complicanze.  
La scelta del Chirurgo per effettuare l'operazione è dunque un momento fondamentale, affidatevi quindi a chi ha esperienza decennale e vi offre garanzie.

Per alcuni l'intervento chirurgico mininvasivo si riduce all'intervento paparoscopico (ovvero quello senza il taglio). L'intervento con taglio classico ma piccolo, chwe può esserre fatto in anestesiua locale è sicuramente meno invasivo di quello laparoscopico che va dunque sempre fatto in anestesia generale.

Il dolore post operatorio si gestisce con tachipirina solitamente sufficiente nei primi tre giorni.

Ribadendo che da un’ernia inguinale non si può guarire se non chirurgicamente. Occorre, dunque, farsi visitare da un chirurgo che porrà l’indicazione all’intervento anche in base al tipo di paziente, contando soprattutto età e condizioni di salute.
In alcuni casi si può non operare ma osservare “wait and see”.

L'intervento chirurgico utilizzato nell’ernia inguinale. L’intervento considerato gold-standard consiste nel ricollocare l’ernia nella sua sede e nel riparare la parete addominale indebolita non più suturando, ma mettendo un rinforzo che è di materiale sintetico. Questo intervento è quello che dà maggiori garanzie.
È un intervento relativamente veloce che si fa in anestesia locale e molto spesso è in day hospital.

Tumefazione che protrude attraverso la parete addominale. Spesso non dolente, può a volte manifestarsi come un senso di peso e disturbi in seguito a colpi di tosse o sforzi fisici. Generalmente la tumefazione si riduce in posizione supina. Essa è spesso responsabile di una sintomatologia non particolarmente dolorosa ma fastidiosa e spesso molto invalidante.

Per una settimana vita tranquilla con attività fisiche ridotte, dopo 10 giorni si può iniziare a fare attività leggere come il jogging, e a 15 20 giorni bicicletta e nuoto. Per gli sport di impatto (tennis paddle e calcetto) bisogna aspettare almeno 40gg. Operazioni reallizzate da me e il mio staff, hanno permesso ad atleti di partecipare a maratone dopo solo un mese.